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Venerdì, Marzo 29, 2024

Antonio Pacinotti

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Biografia.

Antonio Pacinotti nasce a Pisa il 17 giugno 1841. Nel 1856 si iscrive all'Università di Pisa, dove si laurea in Matematiche applicate il 1° luglio 1861. Nel 1859 partecipa come volontario del Genio Toscano alla seconda guerra d'Indipendenza. Nell'aprile del 1860 realizza, con l'aiuto del meccanico Giuseppe Poggiali, che lavora presso il Gabinetto di Fisica Tecnologica dell'Università di Pisa, un piccolo modello della macchina dinamo-elettrica (1) nota come anello di Pacinotti o dinamo, la cui descrizione sarà pubblicata su Il Nuovo Cimento nel fascicolo di giugno del 1865. Dopo una breve permanenza presso il Gabinetto di Fisica Tecnologica diretto dal padre, dal 9 maggio 1862 è nominato aiuto del professore di Astronomia Giovan Battista Donati, presso l'Osservatorio di Firenze, restandovi fino al 4 dicembre 1864, quando riceve l'incarico di professore di Fisica e Chimica presso il Reale Istituto Tecnico di Bologna. Dal luglio al dicembredel 1865 è distaccato presso l'Ufficio Centrale Meteorologico del Ministero della Marina, diretto dal prof. Sen. Carlo Matteucci, con l'incarico di compiere una missione esplorativa in Francia, Belgio e Inghilterra, allo scopo di documentarsi sull'organizzazione dei servizi meteorologici di tali paesi. Rientra quindi al suo posto di insegnamento a Bologna ove resta fino al 1873, quando vince la cattedra di Fisica Sperimentale presso l'Università di Cagliari. Dal 1 gennaio 1882 rientra a Pisa in qualità di titolare della cattedra di Fisica Tecnologica lasciata libera dal padre Luigi. Nell'aprile del medesimo anno sposa la giovane cagliaritana Maria Grazia Sequi, che lo segue a Pisa, ove muore l'anno seguente, assieme alla creatura che porta in grembo. Dal 1889 assume anche l'incarico dell'insegnamento di Architettura ed Idraulica Agraria sempre presso l'Università di Pisa. Nel 1892 sposa in seconde nozze Carolina Angelini, da cui ha due figli: Giovanni ed Antonietta. Nel dicembre del 1905 è nominato Senatore del Regno. Muore a Pisa il 25 marzo del 1912.

(1) conservata a Pisa presso il Museo degli Strumenti per il Calcolo della Fondazione Galileo Galilei

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